La raccolta delle anagrafiche cliente come strumento di marketing per le aziende.

La conoscenza dei propri clienti, ovvero l’analisi delle informazioni provenienti dalla raccolta delle anagrafiche e l’esplorazione delle loro abitudini, è un argomento molto sentito dalle aziende, che oggi più che mai cercano di adottare le migliori strategie di marketing per trasformare i propri lead in clienti, attuando un processo di fidelizzazione di lungo periodo.

Scermo anagraficheAlcune app professionali permettono di  raccogliere le anagrafiche dei clienti attraverso foto e selfie creativi, creando engagement e interazione durante gli eventi. Qui sopra una schermata del tool gestione anagrafiche delle app ActiveApp e TotemSelfie sviluppate da MediaContents Production (http://www.mediacontents.it/site/totem-selfie ).

I dati dei clienti, nuovo oro dell’era digitale, sono oggi una delle risorse a maggior valore per le aziende, che se ne servono per orientare le strategie di business, definire lo sviluppo di nuovi prodotti e, soprattutto, per migliorare l’efficacia delle attività di marketing e personalizzare l’esperienza di brand.

Esplorare dati e abitudini dei clienti porta vantaggi misurabili per il business di un’azienda sotto molteplici aspetti, tra cui:

 – Miglioramento dei processi interni: l’analisi dei dati su lead e clienti consente di individuare strade e processi più snelli e mirati per raggiungere determinati obiettivi di business, ottimizzando tempi e investimenti.

– Miglioramento della Customer Service: la conoscenza approfondita dei clienti, mediante l’analisi e la gestione dei dati, garantisce una migliore customer care e un approccio personalizzato.

– Consolidamento del rapporto col cliente: la conoscenza delle abitudini di un cliente permette all’azienda di lavorare sull’engagement e sull’experinece, rafforzando il rapporto di lealtà e fiducia che porta alla fidelizzazione del cliente nel lungo periodo.

Da ciò si evince quanto sia importante per le aziende riuscire ad ottenere, in primis, una raccolta anagrafiche ben costruita e, successivamente, saper analizzare i dati e le abitudini di consumo dei clienti per generare servizi a valore aggiunto che puntano su una customer experience personalizzata.

Conoscere il comportamento tipico dei propri clienti e di quelli potenziali è un elemento essenziale, prima di tutto, per migliorare ed accelerare il processo di attrazione del consumatore (engagement) e, non meno importante, accompagnare il nuovo lead in un percorso di qualifica, nurturing e reale interesse per il proprio brand.

Ma per ottenere un ritorno sugli investimenti è fondamentale curare la gestione dell’intero processo di raccolta dati e studiare azioni di marketing mirate per raggiungere il proprio target in maniera adeguata, conquistando il proprio pubblico passo dopo passo. Altrimenti il flop è dietro l’angolo e si rischia di commettere errori che deludono le aspettative dei consumatori, come riporta questo recente articolo di Eventreport.

Al contrario, l’articolo “La raccolta dati dei clienti: trattamento e modalità” offre ottimi spunti su come gestire al meglio la raccolta anagrafiche e fornisce interessanti suggerimenti per costruire una relazione coi propri prospect e clienti, mantenendo vivo il coinvolgimento. Sullo stesso tema, citiamo anche l’articolo “Come raccogliere indirizzi email di qualità e mantenere attiva una lista” di Domenico Leone.

In sintesi, quali sono punti salienti a cui attenersi per gestire con successo le anagrafiche clienti?

  1. Il rispetto della privacy, in primis.
  2. Immediatezza e semplicità nei moduli di raccolta dati.
  3. L’offerta di un vantaggio tangibile per il cliente, come valore aggiunto in cambio dei propri dati personali.
  4. Mantenere sempre vivo l’interesse dei clienti, creando aspettativa.
  5. Onestà, coerenza e attenzione per i propri clienti, “perché i dati personali sono preziosi e bisogna averne cura”.

 

L’hai fatta firmare la liberatoria per l’utilizzo delle foto?

Tema spinoso quello della privacy e delle liberatorie relative alle immagini, fotografie o video che siano, troppo spesso trascurato o trattato superficialmente.

L’approccio più professionale è quello di valutare i dettagli di ogni singolo caso, ma in linea generale è abbastanza semplice comprendere e seguire quello che dice la legge:

privacy

Un ritratto, una fotografia, un video di una persona non può essere esposto, riprodotto o messo in commercio senza il consenso di questa, a meno che la riproduzione dell’immagine non sia giustificata dalla notorietà (attori, politici, cantanti), da necessità di giustizia o di polizia, da scopi scientifici, didattici o culturali, o quando la riproduzione é collegata a fatti, avvenimenti, cerimonie di interesse pubblico o svoltisi in pubblico (art. 96/97 della legge n° n° 633 del 22 aprile 1941).

Se vorrete rendere pubbliche le immagini, ad esempio sul sito internet dell’azienda o sui social network, oppure ancora in una mostra, sarà necessario far firmare ai soggetti una liberatoria che vi autorizzi a farlo, a meno che le foto non siano di personaggi famosi, o immagini “panoramiche” di eventi pubblici. (non ritratti di singoli soggetti all’interno di un evento pubblico).Cosa significa in pratica?

Se invece le foto o i video dei vostri eventi avranno un esclusivo utilizzo interno, potete andare tranquilli, non vi serve alcuna liberatoria.

E se si tratta di minori? Ne parleremo in un prossimo post!

 

L’hai fatta firmare la liberatoria per l’utilizzo delle immagini?

Tema spinoso quello della privacy e delle liberatorie relative alle immagini, fotografie o video che siano, troppo spesso trascurato o trattato superficialmente.

L’approccio più professionale è quello di valutare i dettagli di ogni singolo caso, ma in linea generale è abbastanza semplice comprendere e seguire quello che dice la legge:

privacy

Un ritratto, una fotografia, un video di una persona non può essere esposto, riprodotto o messo in commercio senza il consenso di questa, a meno che la riproduzione dell’immagine non sia giustificata dalla notorietà (attori, politici, cantanti), da necessità di giustizia o di polizia, da scopi scientifici, didattici o culturali, o quando la riproduzione é collegata a fatti, avvenimenti, cerimonie di interesse pubblico o svoltisi in pubblico (art. 96/97 della legge n° n° 633 del 22 aprile 1941).

Se vorrete rendere pubbliche le immagini, ad esempio sul sito internet dell’azienda o sui social network, oppure ancora in una mostra, sarà necessario far firmare ai soggetti una liberatoria che vi autorizzi a farlo, a meno che le foto non siano di personaggi famosi, o immagini “panoramiche” di eventi pubblici. (non ritratti di singoli soggetti all’interno di un evento pubblico).Cosa significa in pratica?

Se invece le foto o i video dei vostri eventi avranno un esclusivo utilizzo interno, potete andare tranquilli, non vi serve alcuna liberatoria.

E se si tratta di minori? Ne parleremo in un prossimo post!

 

Con Mdelivery a ogni ospite la sua foto (e dici addio ai problemi di privacy e profilazione)

Immaginate tutte quelle situazioni in cui ci sono molti ospiti che vorrebbero avere la foto ricordo della serata, magari con uno special guest o in un’ambientazione originale.

Probabilmente non c’è il buget per stampare le foto immediatamente, o magari la situazione è troppo caotica per farlo. Ecco allora la soluzione ideale: consegnate all’ospite un voucher con un codice univoco e l’indirizzo di un sito dove potrà scaricare in autonomia la foto, magari con una cornice grafica brandizzata.

Mdelivery: piattaforma download foto e profilazione partecipanti agli eventi

Grazie a Mdelivery tutto questo è possibile, ad un costo decisamente contenuto, e senza doversi preoccupare di nessun tecnicismo!

Inoltre tanti vantaggi aggiuntivi:
nessuna privacy da gestire, perché ogni partecipante vede solo la propria foto
– possibilità di ricevere automaticamente le anagrafiche dei partecipanti, grazie ad un modulo online da compilare per scaricare la propria foto (opzionale.

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